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Speciale Donna Marzo 2018: Guarire il dolore di un aborto

Marzo per il Benessere della Donna…

aborto promozione marzo 2018Ho deciso di dedicare a tutte le donne che hanno vissuto il dolore di un aborto, uno spazio, un tempo e un luogo per elaborare quanto accaduto in un clima di rispetto, delicatezza e fiducia.

Incontri singoli, della durata di 70 minuti, dedicati espressamente a te, alla tua storia. Un supporto psicologico specifico per il dolore che provi e per le domande che ti fai sulla tua gravidanza interrotta.

Per qualunque informazione, non esitare a contattarmi.

Generalmente chi si occupa del “benessere” della donna che vive l’esperienza dell’aborto è il ginecologo. Questi si assicura che il processo di espulsione del feto o dell’embrione dall’utero avvenga secondo un protocollo clinico. Tale protocollo garantisce il ripristino delle normali funzionalità fisiologiche della donna. Un figlio, però, nasce e cresce, prima che nel ventre della mamma, nella sua immaginazione e nel suo cuore. Infatti, nonostante una gravidanza possa essere sia desiderata che non progettata, la prima reazione al test di gravidanza positivo è sempre di carattere emotivo non di certo fisiologico. Proviamo gioia oppure paura e queste emozioni sono dovute alle immagini e fantasie che produciamo circa quello che accadrà dal quel momento in poi.

 “La vita non cambia immediatamente con la scoperta di una gravidanza allo stesso tempo, sentiamo immediatamente che qualcosa è cambiato in noi di fronte al test di gravidanza positivo”.

Chi si occupa dell’aspetto emotivo di una donna che ha abortito?

In ambito clinico l’unica cosa che si “consiglia”, per ripristinare il livello emotivo coinvolto nel processo di interruzione di gravidanza, è di attendere un numero variabile di cicli mestruali prima di “riprovarci” e nel frattempo “rimanere tranquille”.

Che fine fa quel figlio che abbiamo immaginato per poche settimane o per tanti mesi nella mente e nel cuore?

“Ti racconto del mio bambino, mai nato” è il tentativo di mettere la psicologia al servizio della vita… È legittimare l’esistenza di quel figlio immaginato e donare dignità a quanto accaduto. È vivere pienamente le emozioni provate dal test di gravidanza positivo al ciclo mestruale post-aborto. È custodire l’amore per quel bambino in maniera sana e funzionale.

Lucia.